DAL 14 GENNAIO AL 24 MARZO 2024

TEATRO F. ROSASPINA _ MONTESCUDO (Rn)

Dal caldo tropicale, estenuante e terribilmente opprimente, fino agli spilli urticanti e pungenti del gelo. Tempo di stagioni che si alternano non più in uno spazio armonioso, quello dei mesi a loro preposti, ma che si succedono rapide le une alle altre in una sola giornata. Così fa il corpo quando è ridotto a isolata monade tra i moti ondosi e imprevedibili delle emozioni. Ora è il fuoco che avvampa di passione, furore e rabbia dal petto fino alla punta delle orecchie, ora è il gelo che avvolge cuore e membra in pesante solitudine.

“Oggi io son consapevole della mia ascendenza. Non mi occorre consultare oroscopi o alberi genealogici. Di quel che è scritto nelle stelle, o nel mio sangue, io non so nulla. So di venire dai fondatori mitologici della razza. L’uomo che leva la santa bottiglia alle labbra, il criminale che si inginocchia nella piazza del mercato, l’ingenuo il quale scopre che tutti i cadaveri puzzano, il pazzo che danza con un fulmine in mano, il fanatico che fruga le biblioteche e cerca del Verbo – tutte queste persone si fondono in me, tutte fanno la mia confusione, la mia estasi.”   Henry Miller

L’alchimia delle emozioni che si accendono sul palco del Teatro Rosaspina è ancora una volta il frutto degli spettacoli presenti in cartellone: dall’affabulazione, che passa in un lampo dal comico alla poesia, alla riflessione leggera e profonda al contempo, sui luoghi comuni in cui è spesso descritto il femminile; fino al racconto delle biografie di illustri poeti e disegnatori, e di uomini meschini e qualunque. Due gli approdi musicali, concerti acustici che celebrano la vita e la politica e quindi il senso che ne deriva nel condividere e tramandare valori all’interno di una comunità. E infine lo sguardo intrepido e palpitante di un gruppo di giovanissimi attori, attenti e profondi testimoni di tutta quell’enorme e fragile complessità di cui questo mondo è capace.

“Di solito, questa strana creatura che vive nei sotterranei è molto più interessante, viva e originale della cosa che abbiamo costruito al suo posto e che chiamiamo io.”   Rossana Campo